• Arden
    Mille anni di Storia all’ombra di San Bernardo

Non esistono fonti certe che possono dirci esattamente quando gli uomini e le donne di Curzùtt decisero di edificare una chiesa. Si stima che la costruzione del nucleo originario di San Bernardo sia avvenuta tra l’XI e il XII secolo, quindi circa un migliaio di anni fa. Nel tardo Medioevo il borgo si ampliò e arrivò a contare nei secoli successivi sino a 700 anime. All’epoca nel fondovalle il Ticino non aveva argini, esondava, provocava alluvioni e paludi malsane, e in molti preferivano vivere nell’alta collina e godere degli assolati pendii.

Fu così, che a metà del Quattrocento, iniziarono i lavori che portarono nell’arco di poco più di un secolo a trasformare la chiesa dalla forma attuale. Si raddoppiò la superficie dell’edificio e fu aggiunto il portico. Poi si trasformò l’abside, si costruirono la sacrestia e la cappella, fu innalzato il campanile. Nel frattempo vennero chiamati valenti pittori ad affrescarla. Molti dei dipinti sono ancora ben conservati ed entrare nella navata di San Bernardo, sotto il tetto in legno, osservando le colorate pareti, si viene proiettati in un altro tempo, con sante e santi dipinti con vesti tardo-medievali e rinascimentali che sembrano invitarci a danzare al suono del liuto.

Una parete è occupata da una pregevole Ultima Cena della bottega dei Seregnesi. L’affresco della crocifissione domina il coro. Mentre nei pressi dell’antica porticina di entrata, vi è uno dei dipinti più antichi, risalente al Trecento, ritraente una cosiddetta Madonna del Latte, con Maria sul trono nell’atto di allattare il Bambin Gesù. L’elenco delle opere affrescate, anche sulle pareti esterne, potrebbe continuare a lungo.

Lo spettacolo artistico fa il paio con il piacere estetico naturale che si gode all’esterno, dove ci si trova immersi nella natura, con la vista che spazia sul Bellinzonese e il Piano di Magadino.

La chiesa di San Bernardo (San Barnàrd) è un tesoro d’arte, un monumento d’importanza nazionale, che però conobbe l’oblio quando nel corso del Settecento il borgo di Curzùtt si spopolò. Tra le cause vi fu anche la carenza di fonti d’acqua nella zona.

Dopo secoli, il villaggio disabitato, negli ultimi anni, grazie anche alla Fondazione Curzùtt-San Barnàrd, ha conosciuto un rinnovato interesse. Ora la funivia lo collega con Monte Carasso e Mornera. Gli antichi edifici sono stati recuperati, si è tornati a coltivare i terrazzamenti e a vivere il territorio. Curzutt è anche diventato una tappa per raggiungere una delle nuove attrazioni turistiche ticinesi: il ponte tibetano Carasc, lungo 270 metri e sospeso a 130 metri d’altezza. Più a monte, la Fondazione opera invece per recuperare il sito archeologico di Puncète.

Raggiungere la chiesa di San Bernardo non è quindi solo un modo per geolocalizzarsi su viviiltuoticino.ch e richiedere un buono Scopri e gusta del valore di 25 franchi, ma anche l’occasione per seguire un itinerario tra arte, storia e natura. E per chi vuole anche con un pizzico di brivido, a 130 metri nel vuoto.

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